mercoledì 26 novembre 2025

CONFERENZA “ IL TEMPIO SEI TU” DI DONATA LUIGIA DE PAOLIS ne la galleria d'arte di Giorgio De Cesario


 

INCONTRO/CONFERENZA “ IL TEMPIO SEI TU” DI DONATA LUIGIA DE PAOLIS

Il calendario degli eventi culturali de La Casa degli Artisti di Gallipoli prosegue con un incontro /conferenza di Donata Luigia De Paolis dal titolo “Il Tempio sei tu”. L’appuntamento, il primo dei tre in programma, è per domenica 14 dicembre alle ore 17.30 e la relatrice guiderà i presenti in un emozionante viaggio alla scoperta di memorie antiche legate alla nostra anima fin dalla creazione, srotolando in maniera analitica i Tesori Esseni del Mar Morto.

Donata Luigia De Paolis, ex manager in una multinazionale bancaria assicurativa, è alchimista e scrittrice, ma anche youtuber con un canale personale di successo e collegata a diversi movimenti internazionali dediti alla divulgazione della conoscenza.  Attualmente vive in Salento per studi personali sulle origini antiche di alcuni luoghi ritenuti sacri.

A proposito del suo fortunato incontro con La Casa degli Artisti e il suo proprietario, l’artista Giorgio De Cesario, Donata Luigia De Paolis afferma: ” Per caso, grazie ad un amico comune, ho incontrato un posto magico animato da un artista eccezionale, Giorgio De Cesario, e da sua moglie, Maria Cristina Maritati. Entrambi sono molto attivi sia nella presentazione di eventi culturali che nella gestione di un prestigioso B&B i cui proventi finanziano le loro attività artistico-culturali. Giorgio e le sue opere mi incantano ad ogni incontro e lui e sua moglie mi trasmettono un tale calore umano che da subito li ho sentiti come fratelli d’anima. Ho ritenuto quindi profondamente motivante questo connubio fra il mio sapere di origine pitagorica e questa casa-museo che pulsa di vita propria e di magia grazie alle opere di Giorgio De Cesario e alla cordialità della sua consorte”.

L’evento è stato inoltre organizzato con la cortese collaborazione di Raffaele e Domenicaisabella Bono Mariano e CittadinanzaAttiva, assemblea di Gallipoli.

LA CASA DEGLI ARTISTI residenza d’artista

Via Lepanto, 1/9 (angolo via Lecce)

GALLIPOLI (LE)

Tel. 3332720348

www.lacasadegliartisti.it

www.giorgiodecesario.it

giovedì 13 novembre 2025

ALLA SCOPERTA DEGLI AFFRESCHI DI SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA A GALATINA.

 


Prosegue il calendario degli appuntamenti culturali de La Casa degli Artisti di Gallipoli con il secondo incontro del ciclo di tre conferenze curate dal ricercatore Raimondo Rodia.

Questa seconda tappa coincide con la ricorrenza di Santa Caterina d'Alessandria d’Egitto e con la Giornata internazionale contro la violenza di genere, creando un contesto simbolico in cui la dimensione femminile assume particolare rilevanza.

Cuore dell’incontro saranno gli affreschi della Basilica di Galatina, voluti da Maria d’Enghien: opere ricche di significati esoterici e storie mai raccontate, che il relatore ci guiderà a scoprire in un percorso evocativo e rivelatore.

Tale conferenza si terrà martedì 25 novembre 2025 alle ore 18.00 presso La Casa degli Artisti, con la calorosa ospitalità del proprietario, l’artista Giorgio De Cesario, e di sua moglie Maria Cristina Maritati, promotori di numerose attività culturali e gestori di un prestigioso B&B che contribuisce a sostenere la vita artistica della struttura.

L’evento è realizzato con la cortese collaborazione di Raffaele e Domenicaisabella Bono Mariano.

LA CASA DEGLI ARTISTI – Residenza d’artista

Via Lepanto, 1/9 (angolo via Lecce) – Gallipoli (LE)

Tel. 333 2720348


mercoledì 22 ottobre 2025

Un incontro/conferenza con Raimondo Rodia: "L'unica vera papessa, un'eresia al femminile”.


 

Il ricercatore culturale Raimondo Rodia vuole dedicare un premio a tre donne ancora poco conosciute che hanno marcato la storia del loro tempo fino ai giorni nostri. E allora siete tutti invitati a partecipare a questo incontro giovedì 30 ottobre 2025 alle ore 17.30 presso la Casa degli Artisti in via Lepanto 1, a Gallipoli. Qui tra le opere di Giorgio De Cesario e nella sua galleria permanente, il relatore Raimondo Rodia svelerà la figura di queste donne. La prima Maria D'Enghien contessa di Lecce, committente insieme al primo marito dello splendido scrigno della basilica di Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto a Galatina, poi regina di Napoli con il secondo marito Ladislao di Durazzo.

Maria D'Enghien nasconde un itinerario di conoscenza nascosto nelle pieghe degli affreschi di tre luoghi di cui lei era la committente, grazie a questo Raimondo Rodia ha scoperto la storia segreta delle altre due donne vissute nel passato tra la fine del XIII secolo e gli albori del XIV. Queste due donne sono Guglielma di Boemia, regina, santa, incarnazione terrena dello Spirito Santo, ma considerata eretica dall'inquisizione e bruciata al rogo decenni dopo la sua morte, e Maifreda da Pirovano, suora, imparentata con i Visconti, erede del culto guglielmita e prima vera Papessa della storia, avendo officiato una messa nella Pasqua del 1300, anche lei dopo questo gesto sacrilego per l'inquisizione di Bonifacio VIII finisce al rogo insieme ad Andrea Saramita, ideologo del culto guglielmita e fautore dell'apertura della nuova era dello Spirito Santo predetta da Giovanni da Fiore.

Il filo rosso che porta questa vicenda fino al Salento con i dipinti della basilica di Santa Caterina a Galatina, quelli criptici di Santo Stefano a Soleto e nella cripta di Ortelle voluti da una grande donna Maria D'Enghien Brienne. Segreti, volontà, pensieri di queste donne eretiche ritenute da molti le prime femministe. Con questa relazione cancelliamo l'oblio della storia intorno a queste figure di donne che volevano il ritorno del matriarcato nella chiesa.

Un sottile filo rosso poi porta la vicenda fino ai giorni nostri con l'incredibile storia di Raffaele Mattioli. Un trittico che inizierà il 30 ottobre con la storia della prima Papessa della storia per continuare il 25 novembre con i protagonisti degli affreschi della basilica di Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto ed i suoi segreti esoterici ed infine il 30 dicembre con un percorso di conoscenza dei simboli esoterici ed alchemici.

LA CASA DEGLI ARTISTI residenza d’artista

Via Lepanto, 1/9 (angolo via Lecce) Gallipoli

Tel. 0833261865   333720348

lunedì 20 ottobre 2025

PRESENTAZIONE DELLA RACCOLTA DI POESIE “ A PIEDI NUDI NELL’ANIMA” DI ANNA PIA MERICO


 

Anche in autunno proseguono gli eventi culturali   che hanno già riccamente animato la stagione estiva presso La Casa degli Artisti di Gallipoli, la residenza museo creata da Giorgio De Cesario, architetto, artista e designer, che nella sua galleria permanente ospita mostre ed eventi culturali di vario genere, anche a livello internazionale. Ed è proprio in questi spazi espositivi e tra le opere dell'artista che si terrà   sabato 15 novembre alle ore 18.00, la presentazione dell'ultima fatica letteraria della poetessa e scrittrice salentina Anna Pia Merico, giunta alla sua terza pubblicazione.

A poco più di un anno dalla pubblicazione del libro di racconti "Davanti a una tazzina di caffè" che le ha regalato grandi soddisfazioni, tra cui quella di risultare vincitrice nella Sezione F, libro Edito di narrativa, al premio Vitruvio Le Muse 2025 con premiazione avvenuta il 20 settembre presso il Rettorato dell'Università del Salento a Lecce, Anna Pia Merico ha deciso di far spiccare il volo anche alle numerose poesie che ancora giacevano nel cassetto in attesa di vedere la luce. Nasce così questa silloge, composta da 162 poesie, curata da Storie di Libri di Pasquale Cavalera, dal titolo "A piedi nudi nell'anima". Nella raccolta si alternano versi brevi e semplici ad altri più lunghi e articolati ma comunque scorrevoli; anche i temi spaziano da quelli naturalistici e bucolici a quelli dedicati all'amore, per arrivare infine ai ricordi e all'attualità.

Il titolo "A piedi nudi nell'anima" è un invito a soffermarsi a dialogare con la parte più profonda di sé, facendo un continuo lavoro di introspezione nel tentativo di conoscere e comprendere gli aspetti più intimi della vita stessa. Proprio per questo la parola "anima" è spesso ricorrente nei versi, quasi a diventare un mantra, un monito, un messaggio d'amore per sé stessi e gli altri.

Anche la copertina, che riproduce un quadro della pittrice salentina Patrizia Chiriacò, richiama con le sfumature e i colori eterei la spiritualità del titolo.

Dialogherà con l'autrice, la poetessa e scrittrice Luigina Parisi e come lei stessa afferma nella prefazione : "Di Anna Pia apprezzo <<l'incanto negli occhi/ e la gioia nel cuore>>. I suoi versi sono un rito salvifico ed esplorativo, un cammino su un doppio binario: da un lato l'osservazione attenta della realtà (cielo, mare, terra), dall'altro l'esplorazione profonda della vita emotiva e spirituale. Questo processo non è una fuga, ma il viaggio catartico che permette all'autrice di scoprire e riabbracciare la sua essenza più autentica.

La poesia diviene così una guida, una mappa per orientarsi nel tumulto del mondo e riconquistare la pace interiore.  Un'opera delicata e toccante, che ci insegna a camminare a piedi scalzi, in ascolto del nostro cuore, per ritrovarci interi e capaci di amare".

Dunque, vi aspettiamo per percorrere insieme questo emozionante viaggio in poesia a passi nudi nell'anima, magari in una stimolante interazione col pubblico presente che riceverà copia con dedica personalizzata.  L'evento è stato inoltre organizzato con la cortese collaborazione di CittadinanzAttiva, assemblea di Gallipoli.

domenica 31 agosto 2025

Presentazione del romanzo “Nel silenzio se mai verrai” di Luigina Parisi


 

Presentazione del romanzo “Nel silenzio se mai verrai” di Luigina Parisi

 

Un romanzo che esplora l’amore tra le maglie della Storia e la forza indomita delle donne

Gallipoli, 21/09/2025 – La Casa degli Artisti è lieta di presentare "Nel silenzio se mai verrai", il nuovo, attesissimo romanzo di Luigina Parisi, a cura di Storie di Libri di Pasquale Cavalera. Giunta alla sesta pubblicazione, l'autrice salentina ribadisce con quest'opera la sua versatilità e la profonda capacità di emozionare il pubblico.

L’evento si terrà Domenica 21 settembre alle ore 19:00 sul roof garden de La Casa degli Artisti, via Lepanto 1, Gallipoli.

La presentazione si svolgerà nel corso della mostra di Giorgio De Cesario intitolata “Conceptual Poop Art” un mostra- provocazione per mettere in discussione gli ultimi risvolti dell’arte contemporanea. L’artista De Cesario è fondatore de La Casa degli Artisti, una residenza d’arte che ospita gratuitamente nei propri spazi mostre ed eventi culturali. La serata quindi sarà dedicata ad un viaggio emozionante tra storia e mistero familiare, magistralmente descritto nel romanzo.

Durante la serata, l’autrice dialogherà con Raffaella Scorrano, scrittrice e filosofa, in un dibattito che approfondirà le tematiche e il processo creativo del romanzo. Sarà un'occasione per il pubblico per porre domande e ricevere una copia autografata del libro.

Dalla quarta di copertina

Quando un manoscritto riemerge inaspettatamente tra gli oggetti più cari di sua madre, il mondo di Aurora si ricompone sotto una luce diversa. Pagine ingiallite e segreti sussurrati la trascinano in un viaggio attraverso i silenzi di tre generazioni di donne, intrecciando esistenze segnate dalla storia. Dagli anni ‘40, con l’eco assordante della Seconda guerra mondiale e delle sue leggi inique, al palpitante 1966, fino al presente, ogni scoperta rivelerà amori, tradimenti e la tenacia di chi ha lottato per sopravvivere. Un viaggio potente e intimo che costringerà Aurora a interrogarsi su quanto davvero conosciamo chi ci ha preceduto e su come i fili invisibili del passato possano ancora tessere il nostro futuro.

Si ringrazia per la cortese collaborazione l’Associazione culturale BlblioIdee di Lettura Annamaria Rainò di Taviano.

martedì 5 agosto 2025

Presentazione del romanzo Circostanza volle… La Casa degli Artisti Gallipoli


Presentazione del romanzo Circostanza volle…

Sabato 30 agosto 2025, ore 18,30

Gallipoli, La Casa degli Artisti via Lepanto,1

L’autrice, Raffaella Scorrano, dialogherà con Valentina Perrone, scrittrice e giornalista.

Anna Alfarano leggerà alcuni brani tratti dal testo.

La presentazione si svolgerà nel corso della mostra di Giorgio De Cesario intitolata “Conceptual Poop Art” un mostra- provocazione per mettere in discussione gli ultimi risvolti dell’arte contemporanea. L’artista De Cesario è fondatore de La Casa degli Artisti, una residenza d’arte che ospita gratuitamente nei propri spazi mostre ed eventi culturali.

"Circostanza volle..." è un romanzo filosofico, il cui titolo ricalca l'omonima locuzione in uso quando si racconta un fatto incredibile, un evento inaspettato, una coincidenza, un episodio che modifica l'iter in corso d'opera.

La trama narra un percorso esistenziale ad ampio raggio, la cui protagonista incarna l'emblema della riflessione, che si svolge durante il cammino, reale e metaforico, nell'alveo di un contesto territoriale che fa da sfondo archetipico per svelare le sfaccettature antropologiche costitutive.

Si tratta di intraprendere un viaggio in un quadro naturale di valori, esistenza e resistenza, per il quale ciascuno diventa elemento primordiale di esperienza e conoscenza. Attraversando con ponderazione gli accidenti della vita, ogni cosa si fa caposaldo di passione, speranza e devozione. La storia tesse la tela di una visione esistenziale promotrice di afflato poetico per rendere migliore, perciò consapevole, la propria capacità di abitare il mondo, scegliendo di esser-ci nel qui ed ora della prospettiva territoriale che si veste di appartenenza e di amore: vero e unico presupposto dell'aver cura di se stessi e del luogo. Emerge, così, una fondamentale ricerca di senso che si estrinseca nella sua dimensione dialettica, in costante dialogo tra il sé e l'altro da sé. Il territorio, in cui si nasce e si abita, rappresenta, dunque, il luogo dell'anima per antonomasia, ossia il principio dal quale l'origine, intesa come radice, si di-spiega diventando connotazione sia del proprio daimon, che del genius loci. È così che il connubio tra la protagonista ed il suo borgo si palesa come estrinsecazione della filosofia di vita nel mentre si concepisce come filosofia del luogo dell'anima, dunque anche come poesia che traduce in stupore la meraviglia del Creato. Nel testo sono contenuti numerosi spunti di riflessione, che attengono alla necessità di porsi in condizione di ascolto e di sintonia con se stessi e con la natura, affinché nulla venga dato per scontato e si possa finalmente gioire della propria dimensione vitale, nello spazio-tempo che è dato vivere ad ognuno.

"Circostanza volle..." è tutto quanto accade strada facendo con l'animo predisposto a cogliere l'attimo della scoperta che condurrà ad una nuova prospettiva: il territorio con le sue peculiarità sarà il punto fermo di una ri-nascita che giova a tutti.

www.lacasadegliartisti.it

www.giorgiodecesario.it 


 

martedì 15 luglio 2025

“Conceptual Poop Art” di Giorgio De Cesario in mostra 150 opere ne La Casa degli Artisti Gallipoli


 

“Conceptual Poop Art”, la nuova mostra di Giorgio De Cesario a cura di Emmanuel Mons delle Roche, vuole essere essenzialmente una provocazione estetica contro i paradossi del mercato dell’arte contemporanea, ma, nello stesso tempo, rappresenta un viaggio tra le sue 150 opere e i suoi personaggi con i volti in argilla in rilievo sulla tela. Non solo. Per la prima volta sono esposti al pubblico i suoi studi per la realizzazione di cravatte che riproducono particolari di famose opere d’arte. Invitati d’onore saranno infatti alcuni rappresentanti dell’industria tessile e di cravattifici italiani e stranieri.

La mostra si svolgerà presso la galleria permanente dell’artista ubicata ne La Casa degli Artisti di Gallipoli in via Lepanto 1. Sarà aperta al pubblico ogni giorno dal 2 agosto al 30 ottobre 2025 dalle ore 18 alle ore 20. Ingresso gratuito.

“Conceptual Poop Art” di Giorgio De Cesario

Una provocazione estetica contro i paradossi del mercato dell’arte contemporanea

Noto per le sue opere policromatiche e fortemente identitarie, Giorgio De Cesario – artista e architetto salentino – ha sempre saputo coniugare la tradizione e l’innovazione, la materia e il simbolismo. I suoi iconici volti femminili in argilla incastonati su tela e impreziositi da orecchini veri, parlano di un’arte viva, sensuale, radicata nel territorio e al tempo stesso aperta alla critica sociale e culturale.

Con la sua nuova opera “Conceptual Poop Art”, De Cesario si inserisce con forza nel dibattito sull'autenticità e il valore dell’arte contemporanea, proponendo una dichiarata e caustica contestazione all’ormai celeberrima “Comedian” di Maurizio Cattelan – la banana incollata al muro con il nastro adesivo che ha fatto il giro del mondo.

Cattelan, con la sua trovata concettuale, ha catalizzato l’attenzione globale: venduta da Sotheby’s New York per 6,2 milioni di dollari al collezionista Justin Sun, la banana è infine stata mangiata dallo stesso acquirente, diventando simbolicamente (e fisicamente) escremento umano. È da questo gesto estremo – e, per molti, ridicolo – che prende forma la risposta di De Cesario.

L’opera

“Conceptual Poop Art” nasce come elaborazione critica dell’escremento di quella banana diventata simbolo di un mercato dell’arte sempre più autoreferenziale e grottesco. De Cesario prende ciò che resta – o meglio, ciò che ne deriva – e lo trasforma in arte vera, concreta, visibile, visitabile. Con ironia e lucidità, il maestro salentino ribalta la provocazione di Cattelan e la restituisce al pubblico come riflessione sulla decadenza culturale e sull’assurdità delle valutazioni speculative nel mondo dell’arte.

La sede e l’esposizione

L’opera è esposta in modo permanente presso La Casa degli Artisti di Gallipoli, la galleria dell’artista, che rappresenta da anni un punto di riferimento per l’arte contemporanea in Salento.
L’ingresso è gratuito e l’opera è visitabile tutti i giorni dalle ore 18:00 alle 20:00, offrendo al pubblico non solo la visione di un lavoro provocatorio, ma anche l’opportunità di confrontarsi con un pensiero critico che scava nel senso più profondo del “fare arte” oggi.

Il contesto critico

De Cesario non è un outsider qualsiasi. La sua opera è stata analizzata e apprezzata da alcuni tra i maggiori critici d’arte italiani, tra cui Philippe Daverio, Giorgio Di Genova, Luciano Caramel e Federico Zeri. Le sue creazioni non si fermano all’estetica, ma diventano narrazione sociale, antropologia visiva, denuncia politica. “Conceptual Poop Art” si inserisce in questa traiettoria: un’opera che è insieme oggetto, gesto e messaggio.

Giorgio De Cesario – Peace Tree

2025, Legni marini, argilla, acciaio, ceramica smaltata
Esposta presso La Casa degli Artisti, Gallipoli

L’opera Peace Tree di Giorgio De Cesario nasce dall’incontro tra natura, memoria e impegno simbolico. Realizzata attraverso l’assemblaggio di materiali trovati in riva al mare, l’opera si compone di un grande tronco che funge da base e sostiene un secondo tronco più snello, dal quale si diramano diversi fuscelli. Alle loro estremità, l’artista ha inserito piccoli tubicini di argilla, ciascuno colorato secondo le tonalità dell’arcobaleno — potente richiamo visivo alla pace e alla speranza universale.

I due tronchi sono collegati tra loro tramite un vecchio girarrosto in acciaio, a sottolineare il contrasto e il legame tra ciò che è naturale e ciò che è stato trasformato dall’uomo. De Cesario immagina che questi legni provengano dalle coste del Medio Oriente, terre martoriate ma ricche di storia e umanità, e li riassembla per creare un simbolo benaugurante di pace nel mondo.

Alla base dei fuscelli compaiono delle lacrime di sangue in ceramica, emblema del dolore e delle sofferenze umane, contrapposte ai colori vivi e gioiosi dell’iride: una dicotomia che esprime il dramma e al tempo stesso la possibilità di redenzione.

Peace Tree è parte della mostra "Conceptual Poop Art", in esposizione presso la Casa degli Artisti di Gallipoli dal 2 agosto al 30 ottobre 2025. Durante questo periodo, i visitatori avranno la possibilità di lasciare la propria firma sul tronco principale dell’opera, trasformando il gesto artistico in una partecipazione collettiva al messaggio universale di pace.

 

Maria Cristina Maritati

La Casa degli Artisti Residenza D’artista

www.lacasadegliartisti.it

www.giorgiodecesario.it

MASCHERE, SENTIMENTI E COLORE DI GIORGIO DE CESARIO

di Emmanuel Mons delle Roche

La felicità non è evidente, sembra che Giorgio De Cesario voglia dire. I personaggi sono bianchi fra armonie cromatiche molto belle. Inoltre, essi sono plasmati come se avessero delle maschere, ma neppure queste riescono a nascondere la loro inquietudine, la loro difficoltà di vivere.
Sono bianchi (senza colori, o di tutti i colori?) in un universo ricco di colori, forse perché l’artista lascia allo spettatore la libertà di scegliere il suo colore; inoltre l’apparenza dissocia questi esseri dalla realtà : non sono capaci di comprenderla, e si fabbricano una maschera (che non nasconde i loro sentimenti, lo ripeto).
Forse il loro spirito (dissociato dal corpo e dalla realtà esterna, cosa che spiega questi colli lunghi), è di una natura diversa dalla realtà “tangibile”.
Nel lavoro di De Cesario credo ci sia tutto questo. Soltanto il suo autoritratto è differente: egli è soltanto bianco e “oggettivo”; gli altri sono neri: sono quindi l’incognita perfetta. Ma forse mi sbaglio sulle sue intenzioni.
La libertà che lascia la sua arte implica ugualmente quella da sbagliarsi.
Ne sono, in ogni caso, sedotto.

GIORGIO DE CESARIO E LA SUA INNOVATIVA TECNICA IN ARGILLA SULLA TELA

Di Giorgio Di Genova  Critico e storico dell’arte

Nel panorama dell’arte contemporanea italiana, Giorgio De Cesario si distingue come un autentico sperimentatore del visivo, capace di coniugare la materia plastica con la bidimensionalità della pittura in una sintesi ardita e profondamente personale. Le sue opere pittorico-scultoree, esplosioni di colore su supporti spesso non convenzionali, rivelano un atteggiamento che potremmo definire neo-barocco, dove l’eccesso diventa linguaggio e la teatralità si fa contenuto. L’invenzione tecnica di De Cesario – l’integrazione di volti modellati in argilla direttamente sulla superficie della tela – rappresenta un punto di rottura rispetto ai tradizionali limiti della pittura e della scultura.

È una soluzione che oltrepassa le categorie canoniche, inserendosi in una dimensione di arte totale, in cui la materia corporea dialoga con quella cromatica in una tensione continua. I suoi volti emergono dalla superficie come apparizioni ieratiche, icone contemporanee sospese tra sacro e profano, tra l’umano e il mitico. I colori vividi e squillanti, stesi su fondi sperimentali – sabbie, tessuti grezzi, materiali riflettenti – conferiscono alle sue composizioni una forza visiva quasi ipnotica. La cromia non è mai decorativa ma sempre strutturale, pensata come veicolo emotivo e psicologico.

Le sue tele si impongono allo sguardo come apparizioni rituali, in cui la presenza tattile della scultura incontra la vibrazione ottica del colore. In un'epoca in cui l’arte tende spesso all’astrazione digitale o alla ripetizione sterile di formule post-concettuali, De Cesario sceglie la via più difficile: quella della materia viva, della manualità che si sporca le mani di terra e di colore. I suoi lavori ci ricordano che la contemporaneità può ancora passare per l’artigianato d’autore, per la ricerca formale che affonda le radici nella tradizione mediterranea ma che guarda, senza paura, al futuro.

Giorgio De Cesario non solo propone una poetica visiva riconoscibile, ma firma, con la sua tecnica innovativa dei volti in argilla su tela, una delle più originali e coerenti operazioni di linguaggio dell’arte italiana degli ultimi decenni.

UN LINGUAGGIO NUOVO QUELLO DI DE CESARIO

DI Luciano Caramel

In un panorama artistico sempre più incline all’omologazione e al richiamo effimero, Giorgio De Cesario si distingue per una voce visiva profondamente personale, radicata nella sua terra salentina e al tempo stesso proiettata verso un linguaggio universale. Le sue opere coloratissime, spesso attraversate da tensioni cromatiche vibranti e cariche di una vitalità quasi tribale, rappresentano un raro esempio di fusione tra pittura e scultura, tra gesto e materia.

Particolarmente degna di nota è l’innovativa tecnica che De Cesario ha sviluppato: i volti in argilla applicati su tela, veri e propri rilievi che interrompono la bidimensionalità del quadro per affermarsi come presenze autonome, inquietanti e poetiche allo stesso tempo. Non si tratta solo di un’operazione estetica, bensì di una riflessione profonda sull’identità, sulla memoria collettiva e sulla stratificazione delle emozioni umane. Il volto, elemento ricorrente e iconico, diventa in De Cesario non tanto ritratto quanto archetipo: frammento dell’umanità, spirito della sua terra, maschera e verità. L’argilla – materia primordiale, terrestre – si fa tramite di una spiritualità arcaica ma ancora viva, che trova nella tela un altare contemporaneo.

Giorgio De Cesario non cerca il compiacimento; le sue opere provocano, destabilizzano, invitano a un dialogo silenzioso. È un artista che ha saputo creare un linguaggio nuovo, colto ma immediato, capace di evocare tanto la pittura espressionista quanto i graffiti rupestri, in un equilibrio sospeso tra passato e presente, tra il Mediterraneo e il mondo.

Giorgio De Cesario: il barocco mediterraneo in technicolor

di Philippe Daverio

È cosa rara, oggi, trovare un artista che osi colorare. Non intendo usare i colori, ma colorare il pensiero, vivacizzare la memoria, accendere lo spirito con una tavolozza che pare uscita da un sogno partenopeo, ma che ha letto Matisse e ha dialogato – magari in sogno – con Chagall.

Giorgio De Cesario è un caso a parte nella scena artistica italiana contemporanea: né concettuale né pop, ma paradossalmente entrambi. Il suo lavoro è una sorta di diario pittorico del Sud, intriso di umori mediterranei, eppure declinato con la leggerezza scenografica di un teatro dell’assurdo, in cui la figura umana si fa totem, simbolo, a volte maschera.

Il suo barocco è un barocco felice, solare, persino naïf – ma attenzione: naïf per scelta, non per limite.

È una ingenuità coltivata, come quella di certi poeti che fingono di essere semplici solo per colpire più a fondo. Le sue figure sembrano provenire da un folklore reinventato, da un Sud che non esiste più ma che vive eternamente nell’immaginario.

C’è in De Cesario una sorta di resistenza iconografica: in un mondo che disgrega, lui compone. In un mondo che frammenta, lui racconta storie intere, compatte, spesso dense di simboli, dove ogni elemento ha un ruolo quasi liturgico, anche quando è ironico o surreale. La sua arte è rituale e giocosa al tempo stesso: un rosario di colori acceso sotto il sole del Cilento, ma con echi che risalgono a Bisanzio, alla Napoli dei Vicere´, e – perché no – anche alla Palermo psichedelica di Franco Battiato.

E poi c’è la materia, che da sola meriterebbe un capitolo: De Cesario dipinge con una sorta di foga disciplinata, come se ogni pennellata fosse un atto di gioia ma anche di necessità. Le superfici vibrano, non cercano la perfezione fotografica, ma anzi, ci ricordano che l’arte è un’emanazione della vita, non la sua copia.

In definitiva, Giorgio De Cesario ci mostra che si può ancora essere pittori totali nel senso rinascimentale del termine: autori di un mondo, non solo di un’opera. E questo, in tempi di smaterializzazione culturale, è un atto rivoluzionario. Con il sorriso sulle labbra, ma pur sempre rivoluzionario.

La Cronaca trasfigurata dall’arte

di Carmelo Cipriani

De Cesario recupera fatti e protagonisti di scottante attualità calandoli in un’atmosfera da sogno. Sottratta al consueto linguaggio massmediale e depauperata delle connotazioni più turpi, la cronaca è riproposta sulla tela in termini plastico-pittorici. Designer, pittore, scultore, il poliedrico artista è artefice di un linguaggio singolare, sospeso tra aspirazioni astratte e figurazione naif.

Tela e argilla i medium privilegiati, utilizzati non in contrapposizione o secondo scelte aprioristiche, ma integrati sino a potenziare reciprocamente superficie e volume.

Da sfondi bidimensionali popolati da figure arabescate, emergono ieratici volti in argilla, archetipo dell’uomo contemporaneo, reso inespressivo e insensibile dall’incipiente omologazione.

La traslazione in un mondo fantastico conferisce allo spettatore un punto di vista distaccato, obbligandolo a riflettere sulle aberrazioni del mondo odierno, sulle tragedie quotidianamente procurate da inettitudine, disagio sociale e ignoranza.