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martedì 15 luglio 2025

“Conceptual Poop Art” di Giorgio De Cesario in mostra 150 opere ne La Casa degli Artisti Gallipoli


 

“Conceptual Poop Art”, la nuova mostra di Giorgio De Cesario a cura di Emmanuel Mons delle Roche, vuole essere essenzialmente una provocazione estetica contro i paradossi del mercato dell’arte contemporanea, ma, nello stesso tempo, rappresenta un viaggio tra le sue 150 opere e i suoi personaggi con i volti in argilla in rilievo sulla tela. Non solo. Per la prima volta sono esposti al pubblico i suoi studi per la realizzazione di cravatte che riproducono particolari di famose opere d’arte. Invitati d’onore saranno infatti alcuni rappresentanti dell’industria tessile e di cravattifici italiani e stranieri.

La mostra si svolgerà presso la galleria permanente dell’artista ubicata ne La Casa degli Artisti di Gallipoli in via Lepanto 1. Sarà aperta al pubblico ogni giorno dal 2 agosto al 30 ottobre 2025 dalle ore 18 alle ore 20. Ingresso gratuito.

“Conceptual Poop Art” di Giorgio De Cesario

Una provocazione estetica contro i paradossi del mercato dell’arte contemporanea

Noto per le sue opere policromatiche e fortemente identitarie, Giorgio De Cesario – artista e architetto salentino – ha sempre saputo coniugare la tradizione e l’innovazione, la materia e il simbolismo. I suoi iconici volti femminili in argilla incastonati su tela e impreziositi da orecchini veri, parlano di un’arte viva, sensuale, radicata nel territorio e al tempo stesso aperta alla critica sociale e culturale.

Con la sua nuova opera “Conceptual Poop Art”, De Cesario si inserisce con forza nel dibattito sull'autenticità e il valore dell’arte contemporanea, proponendo una dichiarata e caustica contestazione all’ormai celeberrima “Comedian” di Maurizio Cattelan – la banana incollata al muro con il nastro adesivo che ha fatto il giro del mondo.

Cattelan, con la sua trovata concettuale, ha catalizzato l’attenzione globale: venduta da Sotheby’s New York per 6,2 milioni di dollari al collezionista Justin Sun, la banana è infine stata mangiata dallo stesso acquirente, diventando simbolicamente (e fisicamente) escremento umano. È da questo gesto estremo – e, per molti, ridicolo – che prende forma la risposta di De Cesario.

L’opera

“Conceptual Poop Art” nasce come elaborazione critica dell’escremento di quella banana diventata simbolo di un mercato dell’arte sempre più autoreferenziale e grottesco. De Cesario prende ciò che resta – o meglio, ciò che ne deriva – e lo trasforma in arte vera, concreta, visibile, visitabile. Con ironia e lucidità, il maestro salentino ribalta la provocazione di Cattelan e la restituisce al pubblico come riflessione sulla decadenza culturale e sull’assurdità delle valutazioni speculative nel mondo dell’arte.

La sede e l’esposizione

L’opera è esposta in modo permanente presso La Casa degli Artisti di Gallipoli, la galleria dell’artista, che rappresenta da anni un punto di riferimento per l’arte contemporanea in Salento.
L’ingresso è gratuito e l’opera è visitabile tutti i giorni dalle ore 18:00 alle 20:00, offrendo al pubblico non solo la visione di un lavoro provocatorio, ma anche l’opportunità di confrontarsi con un pensiero critico che scava nel senso più profondo del “fare arte” oggi.

Il contesto critico

De Cesario non è un outsider qualsiasi. La sua opera è stata analizzata e apprezzata da alcuni tra i maggiori critici d’arte italiani, tra cui Philippe Daverio, Giorgio Di Genova, Luciano Caramel e Federico Zeri. Le sue creazioni non si fermano all’estetica, ma diventano narrazione sociale, antropologia visiva, denuncia politica. “Conceptual Poop Art” si inserisce in questa traiettoria: un’opera che è insieme oggetto, gesto e messaggio.

Giorgio De Cesario – Peace Tree

2025, Legni marini, argilla, acciaio, ceramica smaltata
Esposta presso La Casa degli Artisti, Gallipoli

L’opera Peace Tree di Giorgio De Cesario nasce dall’incontro tra natura, memoria e impegno simbolico. Realizzata attraverso l’assemblaggio di materiali trovati in riva al mare, l’opera si compone di un grande tronco che funge da base e sostiene un secondo tronco più snello, dal quale si diramano diversi fuscelli. Alle loro estremità, l’artista ha inserito piccoli tubicini di argilla, ciascuno colorato secondo le tonalità dell’arcobaleno — potente richiamo visivo alla pace e alla speranza universale.

I due tronchi sono collegati tra loro tramite un vecchio girarrosto in acciaio, a sottolineare il contrasto e il legame tra ciò che è naturale e ciò che è stato trasformato dall’uomo. De Cesario immagina che questi legni provengano dalle coste del Medio Oriente, terre martoriate ma ricche di storia e umanità, e li riassembla per creare un simbolo benaugurante di pace nel mondo.

Alla base dei fuscelli compaiono delle lacrime di sangue in ceramica, emblema del dolore e delle sofferenze umane, contrapposte ai colori vivi e gioiosi dell’iride: una dicotomia che esprime il dramma e al tempo stesso la possibilità di redenzione.

Peace Tree è parte della mostra "Conceptual Poop Art", in esposizione presso la Casa degli Artisti di Gallipoli dal 2 agosto al 30 ottobre 2025. Durante questo periodo, i visitatori avranno la possibilità di lasciare la propria firma sul tronco principale dell’opera, trasformando il gesto artistico in una partecipazione collettiva al messaggio universale di pace.

 

Maria Cristina Maritati

La Casa degli Artisti Residenza D’artista

www.lacasadegliartisti.it

www.giorgiodecesario.it

MASCHERE, SENTIMENTI E COLORE DI GIORGIO DE CESARIO

di Emmanuel Mons delle Roche

La felicità non è evidente, sembra che Giorgio De Cesario voglia dire. I personaggi sono bianchi fra armonie cromatiche molto belle. Inoltre, essi sono plasmati come se avessero delle maschere, ma neppure queste riescono a nascondere la loro inquietudine, la loro difficoltà di vivere.
Sono bianchi (senza colori, o di tutti i colori?) in un universo ricco di colori, forse perché l’artista lascia allo spettatore la libertà di scegliere il suo colore; inoltre l’apparenza dissocia questi esseri dalla realtà : non sono capaci di comprenderla, e si fabbricano una maschera (che non nasconde i loro sentimenti, lo ripeto).
Forse il loro spirito (dissociato dal corpo e dalla realtà esterna, cosa che spiega questi colli lunghi), è di una natura diversa dalla realtà “tangibile”.
Nel lavoro di De Cesario credo ci sia tutto questo. Soltanto il suo autoritratto è differente: egli è soltanto bianco e “oggettivo”; gli altri sono neri: sono quindi l’incognita perfetta. Ma forse mi sbaglio sulle sue intenzioni.
La libertà che lascia la sua arte implica ugualmente quella da sbagliarsi.
Ne sono, in ogni caso, sedotto.

GIORGIO DE CESARIO E LA SUA INNOVATIVA TECNICA IN ARGILLA SULLA TELA

Di Giorgio Di Genova  Critico e storico dell’arte

Nel panorama dell’arte contemporanea italiana, Giorgio De Cesario si distingue come un autentico sperimentatore del visivo, capace di coniugare la materia plastica con la bidimensionalità della pittura in una sintesi ardita e profondamente personale. Le sue opere pittorico-scultoree, esplosioni di colore su supporti spesso non convenzionali, rivelano un atteggiamento che potremmo definire neo-barocco, dove l’eccesso diventa linguaggio e la teatralità si fa contenuto. L’invenzione tecnica di De Cesario – l’integrazione di volti modellati in argilla direttamente sulla superficie della tela – rappresenta un punto di rottura rispetto ai tradizionali limiti della pittura e della scultura.

È una soluzione che oltrepassa le categorie canoniche, inserendosi in una dimensione di arte totale, in cui la materia corporea dialoga con quella cromatica in una tensione continua. I suoi volti emergono dalla superficie come apparizioni ieratiche, icone contemporanee sospese tra sacro e profano, tra l’umano e il mitico. I colori vividi e squillanti, stesi su fondi sperimentali – sabbie, tessuti grezzi, materiali riflettenti – conferiscono alle sue composizioni una forza visiva quasi ipnotica. La cromia non è mai decorativa ma sempre strutturale, pensata come veicolo emotivo e psicologico.

Le sue tele si impongono allo sguardo come apparizioni rituali, in cui la presenza tattile della scultura incontra la vibrazione ottica del colore. In un'epoca in cui l’arte tende spesso all’astrazione digitale o alla ripetizione sterile di formule post-concettuali, De Cesario sceglie la via più difficile: quella della materia viva, della manualità che si sporca le mani di terra e di colore. I suoi lavori ci ricordano che la contemporaneità può ancora passare per l’artigianato d’autore, per la ricerca formale che affonda le radici nella tradizione mediterranea ma che guarda, senza paura, al futuro.

Giorgio De Cesario non solo propone una poetica visiva riconoscibile, ma firma, con la sua tecnica innovativa dei volti in argilla su tela, una delle più originali e coerenti operazioni di linguaggio dell’arte italiana degli ultimi decenni.

UN LINGUAGGIO NUOVO QUELLO DI DE CESARIO

DI Luciano Caramel

In un panorama artistico sempre più incline all’omologazione e al richiamo effimero, Giorgio De Cesario si distingue per una voce visiva profondamente personale, radicata nella sua terra salentina e al tempo stesso proiettata verso un linguaggio universale. Le sue opere coloratissime, spesso attraversate da tensioni cromatiche vibranti e cariche di una vitalità quasi tribale, rappresentano un raro esempio di fusione tra pittura e scultura, tra gesto e materia.

Particolarmente degna di nota è l’innovativa tecnica che De Cesario ha sviluppato: i volti in argilla applicati su tela, veri e propri rilievi che interrompono la bidimensionalità del quadro per affermarsi come presenze autonome, inquietanti e poetiche allo stesso tempo. Non si tratta solo di un’operazione estetica, bensì di una riflessione profonda sull’identità, sulla memoria collettiva e sulla stratificazione delle emozioni umane. Il volto, elemento ricorrente e iconico, diventa in De Cesario non tanto ritratto quanto archetipo: frammento dell’umanità, spirito della sua terra, maschera e verità. L’argilla – materia primordiale, terrestre – si fa tramite di una spiritualità arcaica ma ancora viva, che trova nella tela un altare contemporaneo.

Giorgio De Cesario non cerca il compiacimento; le sue opere provocano, destabilizzano, invitano a un dialogo silenzioso. È un artista che ha saputo creare un linguaggio nuovo, colto ma immediato, capace di evocare tanto la pittura espressionista quanto i graffiti rupestri, in un equilibrio sospeso tra passato e presente, tra il Mediterraneo e il mondo.

Giorgio De Cesario: il barocco mediterraneo in technicolor

di Philippe Daverio

È cosa rara, oggi, trovare un artista che osi colorare. Non intendo usare i colori, ma colorare il pensiero, vivacizzare la memoria, accendere lo spirito con una tavolozza che pare uscita da un sogno partenopeo, ma che ha letto Matisse e ha dialogato – magari in sogno – con Chagall.

Giorgio De Cesario è un caso a parte nella scena artistica italiana contemporanea: né concettuale né pop, ma paradossalmente entrambi. Il suo lavoro è una sorta di diario pittorico del Sud, intriso di umori mediterranei, eppure declinato con la leggerezza scenografica di un teatro dell’assurdo, in cui la figura umana si fa totem, simbolo, a volte maschera.

Il suo barocco è un barocco felice, solare, persino naïf – ma attenzione: naïf per scelta, non per limite.

È una ingenuità coltivata, come quella di certi poeti che fingono di essere semplici solo per colpire più a fondo. Le sue figure sembrano provenire da un folklore reinventato, da un Sud che non esiste più ma che vive eternamente nell’immaginario.

C’è in De Cesario una sorta di resistenza iconografica: in un mondo che disgrega, lui compone. In un mondo che frammenta, lui racconta storie intere, compatte, spesso dense di simboli, dove ogni elemento ha un ruolo quasi liturgico, anche quando è ironico o surreale. La sua arte è rituale e giocosa al tempo stesso: un rosario di colori acceso sotto il sole del Cilento, ma con echi che risalgono a Bisanzio, alla Napoli dei Vicere´, e – perché no – anche alla Palermo psichedelica di Franco Battiato.

E poi c’è la materia, che da sola meriterebbe un capitolo: De Cesario dipinge con una sorta di foga disciplinata, come se ogni pennellata fosse un atto di gioia ma anche di necessità. Le superfici vibrano, non cercano la perfezione fotografica, ma anzi, ci ricordano che l’arte è un’emanazione della vita, non la sua copia.

In definitiva, Giorgio De Cesario ci mostra che si può ancora essere pittori totali nel senso rinascimentale del termine: autori di un mondo, non solo di un’opera. E questo, in tempi di smaterializzazione culturale, è un atto rivoluzionario. Con il sorriso sulle labbra, ma pur sempre rivoluzionario.

La Cronaca trasfigurata dall’arte

di Carmelo Cipriani

De Cesario recupera fatti e protagonisti di scottante attualità calandoli in un’atmosfera da sogno. Sottratta al consueto linguaggio massmediale e depauperata delle connotazioni più turpi, la cronaca è riproposta sulla tela in termini plastico-pittorici. Designer, pittore, scultore, il poliedrico artista è artefice di un linguaggio singolare, sospeso tra aspirazioni astratte e figurazione naif.

Tela e argilla i medium privilegiati, utilizzati non in contrapposizione o secondo scelte aprioristiche, ma integrati sino a potenziare reciprocamente superficie e volume.

Da sfondi bidimensionali popolati da figure arabescate, emergono ieratici volti in argilla, archetipo dell’uomo contemporaneo, reso inespressivo e insensibile dall’incipiente omologazione.

La traslazione in un mondo fantastico conferisce allo spettatore un punto di vista distaccato, obbligandolo a riflettere sulle aberrazioni del mondo odierno, sulle tragedie quotidianamente procurate da inettitudine, disagio sociale e ignoranza.


 

venerdì 31 agosto 2018

Presentazione del libro “Il cielo in me” di Caterina De Vita

Si chiama “ Il cielo in me”  il libro con cui Caterina De Vita debutta come scrittrice. Moglie, madre ed inguaribile sognatrice, ci accompagna nel viaggio della vita la cui essenza si coglie soprattutto quando ci si astrae e si guardano gli eventi con l’occhio dell’osservatore. Appuntamento a Gallipoli per la prima presentazione del libro sabato 22 settembre ore 18 presso la splendida
residenza de “La Casa degli Artisti” in via Lepanto 1, casa-museo e galleria permanente dell'artista Giorgio De Cesario.

Dialogherà con l’autrice Lola Giuranna, presidente dell’ Associazione Culturale e Teatrale “La Barcaccia” di Gallipoli che cura l’organizzazione dell’evento. Alcuni brani del libro, la cui prefazione è curata dalla professoressa Maria Cristina Maritati,  prenderanno vita con le voci del regista ed autore teatrale Luigi Bottazzo, dello scrittore Cosimo Renna e del poeta gallipolino
Luigi Liaci  La serata sarà poi allietata dalle note della Ever Green Band con Cesare Schirinzi al piano, Sam Coppola al clarinetto, Giorgio D'Amato alla batteria e Frank Coppola al sax.L'ingresso è libero e gratuito, come per tutti gli eventi organizzati nella Casa degli Artisti di Gallipoli. Un piccolo rinfresco farà da ulteriore cornice alla vista panoramica della Città Bella. Ingresso libero.


Informazioni e contatti presso:
“La casa degli artisti”,
via Lepanto 1, Gallipoli. Tel. 0833/261865 
www.lacasadegliartisti.it
www.giorgiodecesario.it

venerdì 24 agosto 2018

“Filosofia Pratica: faro per una Società che cambia”


L’Associazione Professionisti di Pratiche Filosofiche – Sezione Puglia, terrà un Incontro dal titolo“Filosofia  Pratica: faro per una Società che cambia”
che si terrà c/o “La Casa degli Artisti” nella Città di Gallipoli, sabato 25 Agosto alle ore 19:30.

La filosofia fino a pochi decenni fa viveva nel mondo chiuso delle scuole e delle università, viveva in forma autoreferenziale:
concetti e teorie fini a se stessi, con un linguaggio incomprensibile per i non addetti, lontana dai problemi quotidiani delle persone.
Da un po’ di anni (ventina d’anni) la Filosofia ritorna alla sua dimensione originaria: prassi utile per persone capaci di pensare.
Un Sapere che diventa Saper fare. Grazie alle cosiddette Pratiche Filosofiche, che formano un “filosofo competente esperto”  gli oggetti del filosofare diventano prima di tutto le situazioni problematiche che mettono in discussione i nostri orizzonti di senso, le nostre ecologie mentali, le nostre credenze e abitudini spesso non autentiche.
Filosofia Pratica dunque che non opera sulla psiche o sull’inconscio ma sulla visione della realtà e quindi segue “un’azione  presente proiettata verso il futuro”.


Informazioni e contatti presso:
“La casa degli artisti”,
via Lepanto 1, Gallipoli. Tel. 0833/261865 
www.lacasadegliartisti.it
https://roomsandartgallipoli.blogspot.it/


martedì 10 luglio 2018

Seconda edizione di "Percorsi visivi e letterari" mostra collettiva



E' una mostra di opere pittoriche, scultoree, fotografiche e letterarie in questo fantasmagorico contenitore d'arte e di ospitalità, ormai famoso a livello internazionale, non solo per la singolare struttura architettonica, ideata dall'artista Giorgio De Cesario che qui espone in permanenza le sue opere, ma anche per la molteplicità delle iniziative culturali proposte dai proprietari,
lo stesso Giorgio De Cesario e Maria Cristina Maritati, che sempre hanno offerto
gratuitamente la propria residenza come location espositiva per varie espressioni d'arte.

Numerosi quotidiani, giornali e riviste specializzate del mondo dell'arte e del turismo
hanno testimoniato con articoli lusinghieri questo loro continuo impegno.

Per l'occasione saranno messe in mostra tutte le opere donate alla Casa, tra le quali, ad esempio, i dipinti minimal di Salvatore Pepe, le realizzazioni surrealiste di Max Hamlet Sauvage, alcune tele di Eugenio Giustizieri, le iconografie spirituali e i simboli esoterici di Martina Santarsiero.

Si potranno ammirare i numerosi cimeli che impreziosiscono vari angoli di questa residenza
e tra questi citiamo uno scritto inedito di Gabriele D'Annunzio, due preziose litografie
del grande Basilio Cascella, alcune foto fine '800, con ritocchi di colore dati a mano, e tante altre piccole rarità dall'inestimabile valore affettivo.

Completeranno questo excursus i vari volumi qui presentati nel corso degli anni e fra questi ricordiamo  le poesie di Beppe Costa e Amanda Gesualdi, i ritratti biografici di Augusto Benemeglio, gli innovativi graphic novels di Ilaria Ferramosca e le odi in dialetto gallipolino di Luigi Liaci.

Concludendo, ecco di seguito, e in ordine rigorosamente alfabetico, i nomi dei pittori, degli scultori e degli scrittori partecipanti alla collettiva:Sebastiano Altomare,Salvatore Barbagallo,Augusto Benemeglio, Romina Berto, Pino Bosco,Basilio Cascella, Pino Conestabile,Letterio Consiglio, Beppe Costa,Gabriele D'Annunzio,Angelo De Boni,Giorgio De Cesario,Mario D'Imperio,Ilaria Ferramosca,Amanda Gesualdi, Eugenio Giustizieri, Raffaele Iannone,Luigi Liaci,Matteo Lucente,
Mariangela Mancini,Venazio Marra Salvatore Pepe, Domenico Pinto,Max H. Sauvage,Martina Santarsiero.

Potete visionare tutte le opere in esposizione nel link
https://www.lacasadegliartisti.it/mostra-collettiva-percorsi-visivi-e-letterari-2/

Ingresso libero e gratuito,tutti i giorni
dal 28 Luglio al 31 Agosto 2018
dalle ore 18,00 alle ore 20,00

lunedì 9 aprile 2018

Presentazione dell’ultimo libro di Giulia Reale "MANOLO e i wild boys"


Venerdì 13 aprile 2018, alle ore 18.00,nella fantastica cornice della Casa Degli Artisti, nella Galleria Permanente dell'artista Giorgio De Cesario, avrà luogo la presentazione dell’ultimo libro di Giulia Reale "MANOLO e i wild boys"“Ricordati di non dimenticare”, questo è il motto di Giulia Reale e il sunto della sua nuova opera dedicata e ispirata in toto alla storia di Emanuele Vetrugno, detto Manolo , venuto a mancare due anni fa a causa di un incidente stradale.
“Manolo e i wild boys” è il titolo del suo nuovo racconto,frutto di un’attenta  lettura  dei pensieri  del  giovane trascritti  su alcuni quaderni  che la famiglia  le ha concesso di visionare oltre a testimonianze e racconti di amici e parenti.
La storia, ambientata prettamente a Novoli e romanzata per renderla più avvincente, ha inizio con uno dei suoi scritti intitolato “la partenza”.
E già dall’ incipit si può evincere il temperamento e il pensiero del protagonista.  Coraggio, forza, altruismo, fede e fiducia nel prossimo spolverati con un pizzico di creatività e passione per la musica sono i leitmotiv del racconto, “ingredienti” che contraddistinguevano Emanuele Vetrugno che, tra l’altro, era un boyscout, un dj, un animatore.
“Manolo e i wild boys”  è una sorta di “racconto di bivacco” (racconto con una morale diffuso tra gli scout) dove non si focalizza esclusivamente l’attenzione  sul protagonista , in quanto leggendo attentamente la storia  ognuno può  trarre spunti di riflessione  su diverse tematiche:
-il  pensiero dei ragazzi nati  negli anni  ‘90,
- lo scoutismo e il pensiero di Baden Powell,
-il lavoro  dell’ animatore turistico,
-i  valori, l’ amore, l’ amicizia, il lavoro spiegati da un giovane che sorrideva alla vita e, soprattutto, un ragazzo che sognava ad occhi aperti ed era sempre pronto a donare un sorriso a chi ne aveva bisogno.
Inoltre, la storia è stata scritta dall’autrice non solo per ricordare un concittadino che ha toccato le corde della sua anima con il modo di essere e il suo operato, ma anche con un fine didattico, in quanto compare un’altra figura di rilievo nel racconto: Sara.
La descrizione dell’ incontro fortuito  con la ragazza sfuggente e misteriosa, la sua presenza/assenza condurrà  l’attento lettore a una riflessione più accurata sulla figura di Sara.
Il racconto si chiude con il testo di una canzone scritta dall’autrice, con l’arrangiamento musicale del gruppo The Mantis.
Dialoga con l'autrice lo scrittore Antonello D'Ajello.
Ingresso libero

https://www.facebook.com/events/845049562347094/

Informazioni e contatti presso:
“La casa degli artisti”,
via Lepanto 1, Gallipoli. Tel. 0833/261865 
www.lacasadegliartisti.it
www.giorgiodecesario.it

martedì 20 giugno 2017

La Casa degli Artisti di Gallipoli presenta il libro "Ti lascio baci colorati" di Elena Cordaro

Era un bel fine settimana – l’ultimo di aprile – il sole iniziava a essere caldo nelle ore
centrali della giornata e Silvia adorava il mare fuori stagione.
Le previsioni meteo avevano garantito un anticipo di estate per tutto il week end e lei, che amava il silenzio e l’acqua fredda, non poteva perdersi l'occasione di un bagno fuori stagione,
quando l’acqua è così trasparente e gelida da togliere il fiato per le sensazioni che riesce a regalare.
Era arrivata venerdì sera a Gallipoli ed era andata direttamente alla Casa degli Artisti, quella colorata
di giallo e blu all’ingresso della città, dove si danno appuntamento pittori e letterati,
per trascorrere insieme le loro serate culturali, ma anche per pernottare qualora giungano da lontano.
Due chiacchiere, un bicchiere di vino e poi insieme agli amici a piedi giù per quel budello che costeggia il mare fino al porto, sotto l’isola, fino alla città vecchia.
Sabato 24 giugno 2017, alle ore 19.30, La Casa degli Artisti di Gallipoli torna alla ribalta
della grande cultura ospitando nella Galleria Permanente dell'artista salentino Giorgio De Cesario
la nuova esperienza letteraria di Elena Cordaro, giornalista, specialista di cultura tedesca e
responsabile della sede di Roma della Società Umanitaria. Opera di  lettura agevole  e di
significati intensi, "Ti lascio baci colorati" attrae il lettore già con la leggiadria del titolo.
L'attrazione continua man mano che si procede nella lettura: due donne si guardano allo specchio
e dai loro sguardi complici prendono vita ricordi di amori distanti che possono tornare o che si
sono spenti per sempre, di storie che le hanno scolpite. Un'altalena di emozioni che tornano dal passato, un dondolio di vite che fluttuano sotto lo sguardo gotico di facciate liberty. La stessa autrice
Elena Cordaro guiderà i presenti alla scoperta dell'opera conversando con la scrittrice Ilaria Ferramosca, reduce dai grandi successi dei suoi innovativi graphic novels. La serata sarà poi allietata dalle note della Evergreen Dixieland Band con Cesare Schirinzi al piano, Salvatore Coppola al clarino, Giorgio D'Amato alla batteria e Francesco Coppola al sax.
L'ingresso è libero e gratuito, come per tutti gli eventi organizzati nella Casa degli Artisti di Gallipoli.

martedì 24 gennaio 2017

L'Osceno del Villaggio di Paolo Vincenti ne La Casa degli Artisti di Gallipoli



Venerdì 27 gennaio 2017 alle ore 18.00 
ci sarà ancora un evento culturale nella Galleria 
Permanente di Giorgio De Cesario presso 
La Casa degli Artisti di Gallipoli. 
Tra le sue tele e le sue sculture, 
questa volta sarà ospitato il giornalista 
e scrittore Paolo Vincenti che presenterà 
l'opera "L'Osceno del Villaggio", 
una raccolta di suoi articoli che 
evidenziano luci ed ombre del moderno 
villaggio globale. 
A dialogare con l'autore ci sarà 
la giornalista Anna De Matteis e 
la serata sarà allietata dagli 
interventi musicali di Michele Bovino.
INGRESSO GRATUITO

Ufficio Stampa e sede dell'evento:

LA CASA DEGLI ARTISTI
Contenitore d'arte e di ospitalità
Via Lepanto 1  73014 Gallipoli (Le) Italia
Tel. 0833/261865 3332720348  3471893963

lunedì 19 dicembre 2016

Poesie di Katia Giannotta A passo lento. Dialogo con l’anima


02 GENNAIO 2017, ore 18.00
presso La CASA degli ARTISTI
Gallipoli (Le)

INGRESSO GRATUITO


La Casa degli Artisti di Gallipoli, storico contenitore d’arte e reduce dai festeggiamenti per il suo decennale, inizia il nuovo anno con un altro evento doc: le poesie della raccolta “A Passo Lento” di Katia Giannotta, poetessa milanese di origini salentine,  presentate tra le tele esultanti di colore del Maestro Giorgio De Cesario .
Come sempre, infatti, l’artista trasforma la sua galleria permanente in una fucina di idee innovative e spunti culturali dove l’aria che si respira è quella leggera della passione e dell’energia rigeneratrice.  
In questa atmosfera, ben nota ai frequentatori della Casa degli Artisti, Katia Giannotta, intimista interlocutrice del sé, introdurrà i presenti nel suo magico mondo poetico conversando con Paolo Vincenti,  anch'egli scrittore e giornalista.
Che cosa ci fa una salentina tra le nebbie fredde di Milano? Rende viva la terra che ha nel sangue, nel proprio cuore e trasforma questa malinconia in poesia. Il mare, gli ulivi, gli orizzonti sconfinati si trasformano nei paesaggi interiori che l’autrice colora con i propri ricordi ed i desideri in attesa di ritornare in Puglia e, nel frattempo, si cerca l’anima e, una volta trovata, comincia ad ascoltarla e a parlare con essa.
Salvatore Quasimodo diceva in una delle sue ultime produzioni: “il futuro della poesia è il dialogo”,
nella poesia di Katia Giannotta c’è sempre un tu, non parla mai per sé o a se stessa, perché parla alla sua anima, e riesce come a staccarla da sé. E’ come il dialogo del poeta con la sua anima. Dialogo con l’anima, perché lei è riuscita a parlare con quella parte di sé che a noi fa paura, noi non parliamo mai con noi stessi, siamo sempre abituati a chiacchierare con gli altri, ad ascoltare gli altri e a dire la nostra agli altri.
La cosa più difficile è quella di leggersi dentro ed ascoltarsi e questo ci fa paura, ci spaventa,
perché significa prenderci cura di noi stessi, che non è un guardarsi allo specchio, è un  guardarsi dentro, non è l’osservarsi.
Il titolo è indicativo dei nostri tempi; “A passo lento” in una società che corre, abituata ad andar veloce, in questa fretta imperante ci chiede di fermarci un attimo, di toglierci le scarpe e procedere lentamente.
Non a caso Katia Giannotta è stata definita “una vestale che porta in giro la torcia della poesia”,
è questa la sensazione che si prova leggendo i suoi scritti, e nella Casa degli Artisti  la sacerdotessa
si trasforma essa stessa in poesia pura nel suo lento e armonioso percorso verso l’Amore.

Ufficio Stampa e sede dell'evento:

LA CASA DEGLI ARTISTI

Contenitore d'arte e di ospitalità
Via Lepanto 1  73014 Gallipoli (Le) Italia
Tel. 0833/261865 3332720348  3471893963
www.lacasadegliartisti.it
www.giorgiodecesario.it

domenica 13 novembre 2016

Una madre contro la ‘ndrangheta. Lea Garofalo

Presentazione del graphic novel di Ilaria Ferramosca.



Tra le proposte diffuse sul territorio per la giornata del 25 novembre, dedicata alla lotta contro la violenza alle donne, s’innesta quindi l’incontro di presentazione del volume “Lea Garofalo. Una madre contro la ‘ndrangheta”, edito da Becco Giallo nel giugno scorso.
Una nuova iniziativa  per “La Casa degli Artisti” di Gallipoli, sala espositiva e luogo d’incontri artistici nella casa-museo del maestro Giorgio De Cesario e della musa Maria Cristina Maritati, che quest'anno festeggiano  il decimo anno di attività culturale senza scopo di lucro.
La scelta non è casuale, poiché il giorno precedente, 24 novembre, segna anche
il tragico anniversario della morte di Lea Garofalo,che fu sequestrata e barbaramente uccisa dal suo compagno, a Milano, per essersi opposta a una vita di illeciti, cui lei e la figlia Denise
erano sottoposte. Una storia drammatica quella di Lea, recentemente ricordata nella fiction televisiva a lei dedicata, diretta dal regista Marco Tullio Giordana. La scomparsa di Lea rappresenta il primo caso di lupara bianca in una città del nord Italia e la sua vicendaquella della prima donna testimone di giustizia contro la ‘ndrangheta in Lombardia, ruolo raccolto oggi, con grande coraggio, dalla giovane figlia Denise.

Il libro racconta la sua storia attraverso voci diverse da quelle espresse nel film, talune addirittura inedite e rappresenta una narrazioneletteralmente al femminile: scritto dalla sceneggiatrice salentina Ilaria Ferramosca e sapientemente trasformato in tavole  dalla disegnatrice bresciana Chiara Abastanotti, con una prefazione della giornalista e scrittrice Marika De Maria, che ha seguito in tribunale tutti i livelli del processo, e una postfazione di Daniela Marcone, coordinatrice nazionale di Libera Memoria,sezione di Libera a sostegno dei familiari di tutte le vittime delle mafie.

L’incontro prevede la presenza della sceneggiatrice Ilaria Ferramosca sulle tematiche relative
alla narrazione e alla realizzazione del fumetto e dell’avvocatessa Libera Micaela Francioso per gli aspetti di natura legale e della violenza di genere, oltre a costituire una voce in rappresentanza dell’associazione nazionale Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, di cui la Francioso è parte a livello provinciale.
Ma in una giornata che dev’essere anche di riflessione sui reati contro le donne, non può mancare
una figura maschile di confronto,poiché anche gli uomini devono essere necessariamente coinvolti affinché la lotta contro quei reati definiti “di genere” non rimanga ancheun mero confronto interno e coinvolga proprio quei rappresentanti più consapevoli dell’universo maschile, che possano affiancare
le donne nella loro battaglia contro violenza e femminicidio. L’incontro di presentazione
del graphic novel, quindi, sarà coordinato da Marco Laggetta, esperto e docente di “Storia
e Didattica del fumetto” presso il polo formativo Grafite-Lupiae Comix, che introdurrà
e dialogherà con entrambe le relatrici.

La Casa degli Artisti ospiterà, a partire dalle ore 18.00 del 25 novembre 2016
oltre all’incontro di presentazione anche una mostra di tavole del fumetto,
realizzate dalla disegnatrice Chiara Abastanotti e al termine della serata
è previsto un rinfresco per i partecipanti.

Ufficio Stampa e sede dell'evento:

LA CASA DEGLI ARTISTI
Contenitore d'arte e di ospitalità
Via Lepanto 1  73014 Gallipoli (Le) Italia
Tel. 0833/261865 3332720348  3471893963
www.lacasadegliartisti.it
www.giorgiodecesario.it

domenica 25 settembre 2016

Mitologie del Sacro Mostra Personale di Martina Santarsiero


                                                         Iconografie e simboli spirituali.

Dal 22 al 29 ottobre 2016 la pittrice bolognese Martina Santarsiero
si aggiunge ai 61 artisti/amici de La Casa degli Artisti di Gallipoli
dimora e galleria permanente dell'artista salentino Giorgio De Cesario
con la sua mostra personale dal titolo "Mitologie del Sacro".Un altro
importante evento per festeggiare insieme i 10 di attività culturale
de La Casa degli Artisti.
Inaugurazione 22 ottobre ore 18
Il percorso espositivo è un viaggio tra iconografie spirituali e simboli
esoterici di varie tradizioni culturali del mondo con particolare attenzione al sacro femminino,
con l’intento di trasportare lo spettatore in una dimensione creativa in cui ritrovare una profonda
connessione con il divino in armonia con i cicli naturali.
La peculiarità dell’opera pittorica dell’artista si evince direttamente dalle
sue parole:

"Per me la pittura è un atto sacro, un rituale creativo,
potrei definirla quasi una vocazione sacerdotale pittorica,
è come un richiamo interiore ad invocare le divinità portandole in vita
sulla tela.

“Ispirata dalla mitologia classica e dal folklore sin da bambina e
con alle spalle un lungo percorso culturale e spirituale di ricerca sulle
Dee madri esui culti pagani di tutto il mondo, ho messo le mie mani, i miei colori e
la mia creativitàal servizio dell'energia cosmica che permea l'universo,
che io chiamo Dea."

https://www.facebook.com/events/1047957268587383/

http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=162219

Ufficio Stampa e sede dell'evento:

LA CASA DEGLI ARTISTI
Contenitore d'arte e di ospitalità
Via Lepanto 1  73014 Gallipoli (Le) Italia
Tel. 0833/261865 3332720348  3471893963
www.lacasadegliartisti.it 
www.giorgiodecesario.it